Cestinaio.
Per quanto concerne la manifattura maschile è doveroso rammentare che i loro prodotti artigianali si caratterizzano per l’utilizzo di fibre vegetali (canna, palma nana ma anche mirto, salice, olivastro, fieno lacustre e marino). All’uomo competeva la realizzazione di robusti intrecci, indispensabili nei diversi momenti del vivere quotidiano.
Cestinaio
Le tecniche usate dall’uomo per realizzare gli intrecci di trama sull’ordito con fibre vegetali risalgono a epoche assai remote della preistoria, risultando peraltro comuni a vaste aree del pianeta.
Nella società tradizionale della Sardegna i contenitori (cesti) intrecciati con fibre vegetali in mille forme e dimensioni, erano in passato una componente indispensabile al corredo domestico e per lo svolgimento dei lavori fuori da casa.
Gli attrezzi per la lavorazione dei vari cesti da intrecciare non erano tanti: bastavano dei coltelli affilati, una roncola e le cesoie, ferrus de pudai; altri utensili necessari erano poi su fustigu, su puntzone, un punteruolo (uno strumento appuntito), di legno, corno o metallo.
Cosa realizzava:
- Scarteddus, pischeddas o pischezones: cesti di varie dimensioni caratterizzati dall’importante manico centrale ad arco composto a treccia semplice o doppia;
- Scarteddus ’e pani. cesti di varie dimensioni dotati di un solo manico laterale, adatti per essere appesi al muro;
- Cadinus: cesti ancora più grandi, con due manici laterali, usati soprattutto per la vendemmia;
- Coffas o gerlas: canestri / cesti /gerle di grandi dimensioni simili a is cadinus, con l’ordito realizzato in robuste pertiche d’olivastro e lentisco e le pareti di canna, provvisto di uno o due robusti manici laterali.
Quelli a due manici e più comuni erano impiegati durante lavori di raccolta come la vendemmia o la pesca.
Quelli con un solo manico erano normalmente utilizzati in coppia, e destinati al trasporto a dorso d’asino o di mulo.
- Sporta: cesto usato per spargere le sementi durante la semina;
- Cadinus, paneris e sim.: cestini senza manici con sull’orlo dei piccoli archi, usati come panieri o portafrutta;
- Chirrigus: canestri vari per l’essicazione di frutta e ortaggi (uva, fichi, pere, pomodori).
- Cannitzadas: sottotetti di canne e stuoie da copertura;
- Zerdas, cedras: stuoie di varie misure per ampliare la capacità dei carri;
- Stoias: stuoie per dormire;