Cura degli animali da cortile.

Compito delle donne era anche quello di occuparsi degli animali da cortile: galline, oche, anatre ecc., che davano alla famiglia uova e carni bianche. La donna si curava anche del maiale, che veniva allevato in casa, per quasi un anno, per poi essere macellato, fra novembre e dicembre, e produrne gli utilissimi derivati, in quella che era una giornata di vera e propria festa (tranne che per il maiale).

Cura degli animali da cortile.

Compito delle donne era anche quello di occuparsi degli animali da cortile: galline, oche, anatre ecc., che davano alla famiglia uova e carni bianche.

La donna si curava anche del maiale, che veniva allevato in casa, per quasi un anno, per poi essere macellato, fra novembre e dicembre, e produrne gli utilissimi derivati, in quella che era una giornata di vera e propria festa (tranne che per il maiale).

Tra gli ggetti più importanti esposti abbiamo diverse mangiatoie di pietra, singole e doppie, di varie dimensioni e per vari utilizzi (maiali, animali da cortile ecc.; più in fondo è visibile anche una mangiatoia per cavalli), due ferri per legare il piede del maiale (sa crapita de su proccu – scarpa del maiale).

In questa zona sono presenti una piccola macina a sella di basalto (preistorica), una mola realizzata in trachite e basalto, della metà dell’800, proveniente da Arbus, ed un’altra mola non completa. Quest’ultima è quella vecchia mola asinaria ritrovata nella casa del museo.

Sempre in questa zona è visibile, montata in parte, una mola per macinare le olive (con la ruota ed altre parti).